Ritrovarsi con il condizionatore che gocciola e perde acqua, soprattutto con l’avvento della stagione estiva e con il conseguente innalzamento delle temperature, è davvero una seccatura.
Perché il condizionatore gocciola dalla parte frontale, iniziando a perdere acqua dall’unità interna?
La perdita di acqua dall’unità interna di un condizionatore è piuttosto frequente.
Di motivi ce ne sono vari. Bisogna sottolineare che il fenomeno è alquanto diffuso e che, qualora dovesse verificarsi, non deve causare alcun tipo di allarmismo.
Sono sufficienti poche valutazioni veloci per risolvere il problema.
Cosa fare quando il condizionatore gocciola?
Quando ci si accorge del problema, la tempestività è fondamentale.
In caso contrario, infatti, occorre dire addio all’aria fresca in estate. Siccome a essere interessato alla perdita d’acqua è lo split interno, le gocce che cadono a terra finiscono per rovinare il pavimento.
La mancanza di produzione di aria fresca, a lungo andare crea, inoltre, svariati disagi. Va poi tenuto in considerazione che la macchina continua a lavorare in modo inadeguato: quindi, può danneggiarsi del tutto.
Avere una panoramica chiara sul perché il condizionatore gocciola è molto utile. Ma questo è compito dei tecnici. L’importante è che appena si notano malfunzionamenti, è il caso di spegnere il dispositivo, staccando la spina dalla presa. In questo modo, si eviteranno guasti a catena.
Cos’è l’acqua che esce dal condizionatore?
Per sapere come mai il condizionatore gocciola, sarebbe opportuno saperne di più circa la natura dell’acqua che esce.
Si tratta di acqua demineralizzata che, onde evitare inutili sprechi, non andrebbe buttata, ma riutilizzata in tanti modi. Per ovvi motivi, è bene sempre tenere pulita la tanica deputata alla sua raccolta.
Lo stesso dicasi per i filtri, affinché venga evitata la contaminazione con batteri esterni.

Perché il condizionatore gocciola?
La perdita di acqua dall’unità interna del condizionatore va collegata a diverse cause. Ecco quelle maggiormente ricorrenti.
1. Recipiente della condensa pieno
Qualsiasi condizionatore produce acqua di condensa che, dapprima confluisce all’interno di un tubo, per poi finire in un secondo momento allo scarico.
Talvolta, accade che nei paraggi dell’unità interna non vi siano scarichi. Per questo motivo, onde evitare di riempire le quattro mura del contesto di centraline, non considerate propriamente il massimo dell’estetica, il diretto interessato opti per la raccolta della condensa del condizionatore in una tanica in plastica, posizionata nel terrazzo.
Qualora il recipiente fosse traboccante, l’acqua non sarebbe in grado di scendere nella maniera corretta dal tubo. Risultato? Finirebbe per risalire su, fino al condizionatore, comportando appunto il gocciolamento.
Come occorre comportarsi se condizionatore gocciola per questo motivo specifico?
Bisogna necessariamente optare per recipienti idonei. Quindi, sì alle taniche di plastica, no tassativo alle bottiglie dello stesso materiale, perché inadatte. Infine, è importante accertarsi di frequente che il recipiente deputato alla raccolta di acqua di condensa non sia pieno.
2. Malfunzionamento del tubo di scarico
Nel momento in cui il condizionatore si trova in modalità di raffreddamento, l’umidità dell’ambiente circostante inizia a condensare.
In questo modo, si genera acqua che va necessariamente defluita all’esterno tramite appositi tubi. Nella circostanza in cui tutto questo non dovesse verificarsi, ecco spiegato perché il condizionatore gocciola.
In diverse situazioni, la presenza di un’ostruzione, dovuta al mancato utilizzo della macchina, soprattutto nella stagione invernale, può arrecare seri problemi.
Lo stesso dicasi per l’accumulo di micro-particelle di sporcizia, di polveri sottili, di nidi degli insetti e via dicendo.
Alla base di tutto c’è stata una cattiva manutenzione e pulizia dello split che impedisce l’evacuazione dell’acqua e, conseguentemente, gocciola sul frontale.
Come occorre comportarsi nel caso in questione?
Il suggerimento a cui attenersi verte attorno al controllo dell’estremità del tubo.
Prima di tutto, però, occorre staccare la corrente elettrica e lasciar rimuovere tutta la scocca a copertura dello split, in modo da lasciar agire gli addetti ai lavori sulla parte interna.
La scocca è incastrata sui due lati del telaio. Dopo averla sganciata sui due lati, bisogna lasciar svitare le viti posizionate nella parte inferiore, essendo deputate al fissaggio della scocca.
Nella parte superiore, invece, vi sono degli incastri che vanno necessariamente sboccati per consentire l’estrazione dell’unità, da sottoporre a tutti i controlli del caso.
Qualora l’unità fosse ostruita dalla presenza di impurità, come ad esempio il cosiddetto tappo di sporcizia, che ostruisce il normale flusso dell’acqua, i professionisti del settore procederanno alla loro rimozione.
Spesso, basta staccare il tubo a incastro, risciacquarlo con acqua distillata e ricorrere al filo di ferro per rimuovere la presenza delle ostruzioni.
Quest’ultimo va dapprima inserito all’interno e poi spinto delicatamente fino in fondo, affinché venga raggiunta la parte esterna, cioè da dove esce il tubo.
Così lo si sblocca e l’acqua può evacuare.
Il foro deve essere libero da ostruzioni. Spesso, si utilizza anche la classica molla da elettricista, per centrare appieno l’obiettivo.
L’acqua in genere si accumula e non riesce a fuoriuscire, accumulandosi nella vaschetta ed esce fuori dallo split. Ecco perché il condizionatore gocciola.
In genere, un’accurata manutenzione delle tubature andrebbe effettuata almeno una volta ogni due anni, affinché l’impianto idraulico nel lungo periodo non vada incontro a danni.
Inoltre, i controlli sono utili anche in termini di ottimizzazione dei consumi energetici.
La manutenzione del condizionatore deve riguardare anche la pulizia dei filtri, essendo determinanti nella riduzione dei consumi e per assicurare all’apparecchio lunga vita.
In questo modo, verranno ridotti sensibilmente i rischi di guasti di entità più seria, tipici della manutenzione straordinaria.
Lasciare fare questi controlli in maniera periodica, quindi, vuol dire pagare di meno in bolletta.
3. Scarsa carica di refrigerante
Altro caso degno di interesse in riferimento al perché il condizionatore gocciola è il poco refrigerante a disposizione.
A fronte di quantitativi irrisori, a lungo andare, si può formare del ghiaccio sul radiatore dell’unità interna.
Così facendo, purtroppo, le gocce di condensa finiscono per scivolare dapprima sul ventilatore dell’unità interna ed in seguito sul parquet di casa, quando in realtà dovrebbero finire nel recipiente deputato alla sua raccolta.
Come occorre comportarsi nel caso condizionatore gocciola per questo motivo?
La soluzione ideale è quello di optare per la sostituzione del gas refrigerante. Della suddetta attività deve occuparsene necessariamente un tecnico certificato, in possesso del patentino per il gas refrigerante.
La conoscenza accurata in materia di obblighi e di normative per una procedura così delicata è la base di partenza per il buon esito di un tempestivo intervento al riguardo.
Per capire se manca gas refrigerante, bisogna pulire i filtri, controllare dapprima la vaporizzazione e poi le impostazioni del telecomando. Infine, dopo aver verificato il funzionamento delle ventole e delle lamelle, tenere sotto controllo possibili perdite, dovrebbe essere di sicuro molto più semplice.
Solo allora, dopo una verifica del funzionamento dell’impianto intero, le cose saranno più chiare.
Conclusioni
Tirando le somme, queste sono alcune delle cause più frequenti che fanno sì che il condizionatore goccioli.
Controlli tecnici, come ad esempio l’assistenza condizionatori a Roma che svolgiamo noi, volti ad accertare più nello specifico le reali motivazioni del malfunzionamento, insieme a tutta una serie di accorgimenti a cui attenersi in fase di manutenzione, migliorano sensibilmente lo stato di salute della macchina.